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Tecnologia
10 luglio 2020

Così il cloud è acceleratore di startup

Il vantaggio è tutto in una tecnologia scalabile che permette di potenziare la resa durante particolari picchi, senza i legami di un’infrastruttura fisica

Uno dei vantaggi che la tecnologia cloud ha portato alle aziende è la possibilità di “aggiustare” la potenza dell’IT per picchi particolari di utilizzo. Se ciò è vero per le compagnie più o meno grandi, lo è ancora di più per le piccole, magari le startup, che necessitano di una scalabilità ancora maggiore, che vada di pari passo con l’attenzione ai costi.

Liberare le idee dal peso delle infrastrutture

Di fatto, la tecnologia della “nuvola” ha contribuito a svincolare le startup da quell’assillo delle soluzioni on-premise con solo le quali difficilmente avrebbero raggiunto un pubblico vasto, alla ricerca del successo. Idee geniali, applicazioni rivoluzionarie avrebbero sopportato il “peso” delle infrastrutture fisiche nei periodi di slancio e di sperimentazione?  Del resto, i vari processi di un progetto di startup, come la logistica e il marketing, devono essere costruiti da zero. Tali processi richiedono investimenti, che la giovane azienda semplicemente non ha.

Idee geniali, applicazioni rivoluzionarie avrebbero sopportato il “peso” delle infrastrutture fisiche nei periodi di slancio e di sperimentazione?

In questo senso, le soluzioni cloud diventano un vero acceleratore di business quando consentono al reparto IT di adattare linfrastruttura tecnologica allo sviluppo aziendale, senza limiti di settore: che si tratti di Internet delle Cose alla realtà virtuale, passando per il mondo della formazione in remoto allo smart working. Dalla startup alla PMI all’Enterprise, la via è percorribile in qualsiasi scenario: tutto dipende dalle risorse computazionali a disposizione e, quindi, dalla complessità del progetto per il quale si vuole adottare il servizio di cloud.

Versatilità e maggiori performance

Basti pensare ai benefici derivanti dal dover far fronte a flussi di visite particolari – che generano picchi di traffico – legati a determinati periodi dell’anno o a eventi esterni (un po’ come successo alle vpn in periodo di lockdown): chi basa il proprio lavoro sul cloud gode sia di versatilità che di una capacità di calcolo maggiorata rispetto a quella offerta da una macchina fisica, potendo contare su una potenza graduale, che risponda in maniera scalabile ai momenti di maggior traffico e, di conseguenza, su un più ampio risparmio dei costi.

Ma non solo: all’ottimizzazione del budget si affianca quella relativa alle performance di siti e app, agli upload di pagina più veloci e all’eliminazione dei sovraccaricamenti del database; tutti elementi che favoriscono l’esperienza dell’utente finale e, dunque, la sua fidelizzazione, soprattutto quando il tempo medio che si passa su un portale, così come quello dedicato all’acquisto di beni e servizi online, si riduce drasticamente, elevando l’importanza di una navigazione che soddisfi vari requisiti, con un fulcro proprio sulla velocità.

Azzeramento dei training

Se il passaggio dal server fisico al cloud si è dimostrato immediato, dal punto di vista dell’IT, anche la semplicità di utilizzo della piattaforma ha i suoi meriti: praticamente azzerati i training e i corsi di formazione necessari ad imparare l’utilizzo di una soluzione, che mira a facilità e rapidità di apprendimento. Le tecnologie cloud possono quindi risolvere la maggior parte dei problemi di avvio di una startup, dalla mancanza di fondi alla diversa localizzazione delle risorse umane, o all’instabilità del team (che può espandersi o ridursi senza grossi preavvisi) e alla necessità di modulare dimensioni e potenza delle strutture utilizzate.

Le tecnologie cloud possono risolvere la maggior parte dei problemi di avvio di una startup e dare a ogni azienda infrastrutture dinamiche e flessibili

Come anticipato, presupposti del genere valgono non solo per le imprese giovani ma per ogni azienda che voglia trarre vantaggio da un’infrastruttura dinamica e flessibile, pronta a dar seguito a cambiamenti del business anche repentini, ai quali soluzioni tradizionali, nativamente “sconnesse” non riescono a rispondere, con il rischio di bloccare l’operatività stessa e la crescita in mercati sfidanti e sempre più competitivi.

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