Da qualche tempo stiamo assistendo all’affermarsi di un nuovo modello economico denominato Green Economy. Secondo lo United Nations Environment Programme, questo modello ha come obiettivo “soddisfare i bisogni umani attuali attraverso lo sviluppo e l’utilizzo di tecnologie e pratiche sostenibili, al fine di ridurre l’impatto ambientale negativo delle attività economiche e garantire che le future generazioni possano soddisfare i loro bisogni” (UNEP, Report “Towards a Green Economy: Pathways to Sustainable Development and Poverty Eradication”, 2011).
La Green Economy comprende una vasta gamma di settori, tra cui l’energia rinnovabile, l’edilizia sostenibile, l’agricoltura biologica e il turismo sostenibile.
In questo contesto sono nate anche nuove figure professionali che rientrano nella definizione di Green Jobs.
Definizione di Green Jobs
Cosa s’intende per Green Jobs? “Definiamo Green Jobs quelle attività lavorative nel settore agricolo, manifatturiero, amministrativo, dei servizi e nelle attività di ricerca e sviluppo che contribuiscono sostanzialmente nell’opera di salvaguardia o ripristino della qualità ambientale. Questi includono attività che aiutano a tutelare e proteggere gli ecosistemi e la biodiversità; a ridurre il consumo di energia, risorse e acqua tramite il ricorso a strategie ad alta efficienza; a minimizzare o evitare la creazione di qualsiasi forma di spreco o inquinamento”. Con queste parole l’International Labour Organization e lo United Nations Environment Programme (ILO e UNEP) definivano nel 2008 i confini dei Green Jobs nel primo rapporto globale sul tema “Green Jobs: Towards decent work in a sustainable, low-carbon world”.
Nel documento viene specificato che non è sempre facile identificare i Green Jobs perché se alcuni settori, come quello delle energie rinnovabili, sono ben riconoscibili, i cambiamenti che avvengono nelle industrie tradizionali non sono sempre facilmente individuabili. Qualche anno dopo, l’ILO torna a fornire alcuni parametri per aiutare ad individuare meglio queste nuove professioni, specificando che possono essere considerati Green Jobs tutte quelle professioni che:
- migliorano l’efficienza energetica e delle materie prime;
- limitano le emissioni di gas serra;
- riducono al minimo gli sprechi e l’inquinamento;
- proteggono e ripristinano gli ecosistemi;
- sostengono l’adattamento agli effetti del cambiamento climatico.
Vantaggi dei Green Jobs
Proprio perché nati nel contesto della Green Economy, queste nuove professionalità portano con sé un sistema complesso di benefici economici, sociali e ambientali.
Tra i principali vantaggi dei Green Jobs, possiamo evidenziare:
- riduzione delle emissioni di gas serra;
- miglioramento della qualità dell’aria e dell’acqua;
- sostegno alla crescita economica;
- creazione di posti di lavoro;
- sviluppo di competenze e formazione.
I Green Jobs, infatti, possono contribuire a ridurre le emissioni di gas serra attraverso la promozione dell’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, concorrendo così a contrastare il cambiamento climatico. Incidono sulla qualità dell’aria e dell’acqua migliorandola attraverso l’adozione di pratiche sostenibili e il ripristino di ecosistemi danneggiati. Gli investimenti in Green Jobs stimolano la crescita economica e possono concorrere a ridurre la dipendenza dalle fonti di energia non rinnovabile, diminuendo i costi energetici a lungo termine. Tutto ciò comporta la creazione di nuovi posti di lavoro in settori come l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili di energia, la gestione dei rifiuti e il riciclaggio, l’agricoltura sostenibile e l’edilizia verde, offrendo opportunità di formazione e sviluppo delle competenze in settori in rapida crescita e in continua evoluzione.
Quali sono i Green Jobs
Transizione energetica e cambiamento climatico sono temi rilevanti per il mercato del lavoro che inizia a offrire nuove professioni e percorsi di specializzazione in questo campo. Stando a quanto rilevato da Fondazione Symbola e da Unioncamere, già nel rapporto dello scorso anno (Rapporto GreenItaly 2021), i settori che hanno iniziato a esplorare questi nuovi settori offrono numerose opportunità professionali.
Parliamo di settori come quello dell’edilizia, dei trasporti e dell’energia, per citare qualche esempio, e di ruoli quali progettista o installatore di impianti solari fotovoltaici e eolici, energy manager, valutatore di impatto ambientale, esperto in bioarchitettura e bioedilizia, certificatore energetico, green designer.
Quali saranno le competenze green che saranno più richieste nei prossimi anni e le figure professionali specifiche legate a queste competenze?
Sempre secondo quanto rilevato dall’analisi di Fondazione Symbola e Unioncamere del 2021, i Green Jobs più richiesti nel prossimo futuro potrebbero riguardare le seguenti figure professionali:
- responsabile vendite a marchio ecologico;
- riparatore di macchinari e impianti;
- installatore di reti elettriche a migliore efficienza;
- informatico ambientale Esperto del marketing ambientale;
- ecodesigner Esperto in gestione dell’energia (ingegnere energetico);
- certificatore della qualità ambientale;
- installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale.
A che punto siamo? La situazione dei Green Jobs in Italia
Per capire qual è la situazione attuale in Italia, la fotografia aggiornata con i dati dell’ultimo anno è contenuta nel nuovo Rapporto GreenItaly 2022 di Fondazione Symbola e Unioncamere.
Il rapporto prende in considerazione e analizza i contratti relativi ai Green Jobs, con attivazione prevista dalle imprese, e mette in evidenza la forte crescita rispetto all’anno precedente: nel 2021 le attivazioni green previste sono state pari a 1.600.460, ossia il 38,3% in più rispetto all’anno precedente (+443.380 unità). La percentuale più alta viene detenuta dalle Regioni del Nord con il 32,9% per la parte Ovest e 24,1% per le regioni del Nord-Est. Percentuali un po’ più basse per quanto riguarda il Centro Italia dove si registra il 17,4%, mentre Sud Italia e isole raggiungono il 25,5%. Se ci limitiamo alla lettura di numeri e percentuali rischiamo di non cogliere quanto queste nuove figure abbiano avuto un impatto e siano un incubatore di nuove idee e risorse.
I nuovi contratti previsti nel 2021 nell’area della progettazione e ricerca e sviluppo insistono per l’85,3% del totale su professionalità green, lasciando alle altre professioni la quota residuale del 14,7%; nella logistica l’80,2% delle nuove attivazioni 2021 è di tipo green e su valori simili si attestano l’area tecnica (78,6%) e del marketing e comunicazione (78%).
Qual è, quindi, lo stato dell’arte relativo ai Green Jobs nel nostro paese? Di fatto, non possiamo parlare di professionalità così pervasive da coinvolgere tutte le fasi della vita aziendale.
Solo il 16,5% di tali attivazioni, nel 2021, infatti, riguarda vere e proprie figure aziendali nuove.