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Lifestyle
29 settembre 2020

Una campagna di crowdfunding resiliente: la storia di Yakkyofy

La storia di Yakkyofy, una startup made in Italy basata sulla tecnica del dropshipping, dimostra come responsabilità sociale, resilienza e trasparenza possono fare la differenza anche sul business

Anche se il nome può trarre in inganno, Yakkyofy è una startup innovativa made in Italy che ha realizzato un software in grado di automatizzare la gestione di un “negozio virtuale” attraverso la tecnica del dropshipping.

Dalla ricerca del prodotto, allo scambio di informazioni tra venditore e fornitore, fino all’evasione degli ordini e alla spedizione della merce, il proprietario del negozio può effettuare ogni operazione direttamente dalla loro piattaforma e gestire la sua attività senza bisogno di possedere fisicamente un magazzino.

Un fatturato in crescita

Yakkyofy apre una campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd a metà gennaio 2020, quando il Covid-19 ha appena fatto la sua comparsa in Cina, Paese con cui la società ha maggiori contatti e collaborazioni continuative.

Nel giro di poche settimane la pandemia raggiunge anche l’Italia. Solo qualche giorno prima Yakkyofy aveva tenuto un webinar con Mamacrowd, in cui molti erano stati gli interrogativi degli utenti sulle conseguenze che l’emergenza sanitaria cinese avrebbe portato sulla startup.

Domande a cui, da inizio marzo, la società inizia a rispondere attraverso i numeri. Infatti, grazie all’enorme lavoro del team e alla natura del settore (e-commerce), Yakkyofy raggiunge picchi di fatturato davvero sorprendenti.

2.3 milioni di euro a marzo, cifra che supera l’intero fatturato del 2019!
Con un +3.310,36% rispetto a marzo 2019 e un +830,72% rispetto al primo trimestre 2019. Straordinari anche i risultati di aprile che hanno permesso di chiudere il primo quadrimestre 2020 con un fatturato di 3.8 milioni.

L’iniziativa “NOSciacalli”

Già dai primi di marzo, Yakkyofy ha iniziato a importare ogni tipo di materiale sanitario disponibile, cercando di rifornire il maggior numero possibile di strutture italiane messe in ginocchio dalla pandemia.

Ad aprile, dopo aver già donato diversi dispositivi protettivi a medici di base, all’Ospedale Bambino Gesù di Roma e ai rider di Deliveroo, Yakkyofy decide di dedicare un proprio canale alla vendita di mascherine a prezzi calmierati, per dare un taglio a chi ha approfittato del momento di difficoltà per fare soldi sulla salute degli italiani. L’iniziativa organizzata insieme al Dipartimento della Protezione Civile Italiana si chiama “NOSciacalli” e prevede ulteriori donazioni a favore dei familiari di medici e infermieri vittime della lotta al Covid.

Nel bel mezzo della pandemia, Yakkyofy decide di prendere posizione contro chi approfittava del momento di difficoltà per lucrare sulla salute dei cittadini: nasce l’iniziativa “NOSciacalli” e i risultati si vedono. Anche dal punto di vista della crescita aziendale.

Tutti questi elementi hanno fatto sì che Yakkyofy iniziasse a essere citata da testate e programmi dedicati alle startup, come esempio di “business resiliente” che, oltre a resistere, è riuscita ad avere un’inaspettata crescita durante il lockdown.

Tale sviluppo ha messo Yakkyofy in una posizione molto “appetibile” anche rispetto agli investitori di Mamacrowd, raccogliendo quasi mezzo milione di euro e 243 nuovi soci.

Resilienza e crescita

A fare la differenza durante i momenti incerti all’inizio della pandemia, è stato sicuramente il team di Yakkyofy che non si è mai arreso e ha svolto il proprio lavoro con passione, affinché la raccolta andasse avanti e si concludesse nel migliore dei modi, generando una case history per Mamacrowd e per il mondo delle startup in Italia.

Oggi Yakkyofy, che ha superato nei primi sei mesi del 2020 i 5 milioni di fatturato, ha perso lo status di startup ed è entrata a tutti gli effetti nella fase di scale up.

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