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Impresa
24 gennaio 2023

Perché conviene fondare una startup?

Le idee innovative hanno bisogno di essere incoraggiate.

In Italia gli incentivi per le startup riguardano tutte le fasi di vita dell’azienda e comportano agevolazioni fiscali, accesso facilitato al credito, semplificazione delle procedure burocratiche e di gestione. Dopo la pandemia sono state introdotte ulteriori misure per rafforzare il sostegno a chi ha un’idea da realizzare e un progetto per farlo.

SOMMARIO

Vantaggi previsti per avviare una startup innovativa

A livello legislativo sono stati previsti una serie di vantaggi destinati a investitori e startuppers oppure a tutte le fasi del ciclo di vita della startup. Le agevolazioni vanno perciò a toccare l’avvio della società, i finanziamenti necessari alla sua crescita e una serie di facilitazioni sia in caso di trasformazione in PMI sia in caso di fallimento.

Le agevolazioni si applicano alle startup a partire dalla data di iscrizione nella sezione speciale del Registro delle Imprese e per un massimo di 5 anni dalla loro costituzione.

Incentivi previsti per avviare una startup

  • Incentivi fiscali all’investimento nel capitale di startup innovative che consistono in una detrazione dall’imposta lorda Irpef del 30% dell’ammontare investito (massimo 1 milione di euro) per le persone fisiche oppure una deduzione dall’imponibile Ires pari al 30% dell’ammontare investito (massimo di 1,8 milioni di euro) per le persone giuridiche. Entrambe condizionate da una partecipazione minima di 3 anni;
  • accesso gratuito e semplificato al Fondo di Garanzia per le PMI, ovvero una garanzia sul credito bancario che copre fino all’80% di ciascuna operazione (massimo 2,5 mln di euro);
  • Smart & Start Italia che prevede l’erogazione di un finanziamento a tasso zero per progetti di sviluppo imprenditoriale con spese tra 100mila e 1,5 milioni di euro. Il finanziamento copre fino all’80% delle spese senza garanzie. La percentuale sale al 90% in caso di startup costituite interamente da donne e/o da giovani sotto i 35 anni, oppure se tra i soci è presente un esperto;
  • trasformazione in PMI innovative senza soluzione di continuità;
  • esonero da diritti camerali e imposte di bollo;
  • raccolta di capitali tramite campagne di equity crowdfunding;
  • servizi dell’Agenzia ICE con sconti del 30% sull’acquisto di beni e servizi a catalogo;
  • deroghe alla disciplina societaria ordinaria;
  • disciplina del lavoro flessibile;
  • proroga del termine per la copertura delle perdite;
  • deroga alla disciplina sulle società di comodo e in perdita sistematica;
  • remunerazione attraverso strumenti di partecipazione al capitale;
  • esonero dall’obbligo di apposizione del visto di conformità per compensazione dei crediti IVA;
  • fail Fast, ovvero procedure semplificate in caso di insuccesso della propria attività.

Cos’è cambiato dopo la pandemia?

A seguito della pandemia da covid-19 il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cd. Decreto “Rilancio”) ha introdotto nuove misure per rafforzare l’ecosistema delle startup innovative:

  • contributi a fondo perduto per acquistare servizi per lo sviluppo delle imprese innovative;
  • sostegno al Venture Capital;
  • credito d’imposta in ricerca e sviluppo;
  • proroga del termine di permanenza nella sezione speciale del registro imprese;
  • estensione della garanzia per il fondo centrale di garanzia per le Pmi;
  • ulteriori incentivi all’investimento in Startup Innovative;
  • Programma Investor Visa for Italy: dimezzamento delle soglie minime di investimento;
  • agevolazioni per le Startup Innovative localizzate in zone colpite da eventi sismici.

Per maggiori approfondimenti si rimanda alla Scheda di sintesi della policy sulle startup innovative e al documento sulle agevolazioni per le startup innovative, entrambi pubblicati sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Partire da zero e cercare i finanziamenti: l’esempio di Iubenda

La pandemia da Covid-19 vissuta negli ultimi due anni ha segnato il destino di alcune aziende in modo inesorabile che si sono trovate in difficoltà a causa del repentino cambiamento del mercato. Tuttavia, questo scenario caratterizzato da nuove esigenze, si è rivelato essere terreno florido per altre aziende che sono riuscite, invece, a cavalcare i tempi e trovare soluzioni in linea con il mercato. Un esempio da citare è Iubenda, una delle startup italiane più utilizzate nel mondo digital, che nel febbraio del 2022 contava un portfolio di due milioni e mezzo di clienti nel mondo.

Una exit straordinaria per una startup che è partita con un pdf che raccontava un’idea, senz’altro incredibile.

Fondata nel 2010 da Andrea Giannangelo, Iubenda offre un servizio per creare privacy policy che sono automatizzate, ma che hanno valore legale. I primi anni di Iubenda, dopo il lancio ufficiale nel 2011, sono caratterizzati dalla difficoltà di fare breccia nel mercato poiché l’opinione generale non attribuiva alla privacy -la giusta importanza. Nonostante lo scenario, Andrea Giannangelo non demorde, continua il suo lavoro e investe ulteriormente nella sua idea assumendo sviluppatori in tutto il mondo. Il panorama cambia quando nel 2018 viene approvato il GDPR: il tema della privacy è ora sensibile e il mercato si adegua di conseguenza. Iubenda raggiunge il successo meritato, grazie anche agli investitori che decidono di finanziare le startup che operano nel settore.

I finanziamenti sono fondamentali per la crescita e lo sviluppo di una startup, spesso sono i finanziatori stessi a riconoscere il potenziale dell’idea e a investire nel progetto. È importante non scoraggiarsi se ciò non accade, rimanere confidenti e credere fino in fondo nella propria startup è la chiave del successo.

Per approfondire come si finanzia una startup, è possibile consultare l’articolo dedicato.

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