In Italia gli incentivi per le startup riguardano tutte le fasi di vita dell’azienda e comportano agevolazioni fiscali, accesso facilitato al credito, semplificazione delle procedure burocratiche e di gestione. Dopo la pandemia sono state introdotte ulteriori misure per rafforzare il sostegno a chi ha un’idea da realizzare e un progetto per farlo.
Vantaggi previsti per avviare una startup innovativa
A livello legislativo sono stati previsti una serie di vantaggi destinati a investitori e startuppers oppure a tutte le fasi del ciclo di vita della startup. Le agevolazioni vanno perciò a toccare l’avvio della società, i finanziamenti necessari alla sua crescita e una serie di facilitazioni sia in caso di trasformazione in PMI sia in caso di fallimento.
Le agevolazioni si applicano alle startup a partire dalla data di iscrizione nella sezione speciale del Registro delle Imprese e per un massimo di 5 anni dalla loro costituzione.
Incentivi previsti per avviare una startup
- Incentivi fiscali all’investimento nel capitale di startup innovative che consistono in una detrazione dall’imposta lorda Irpef del 30% dell’ammontare investito (massimo 1 milione di euro) per le persone fisiche oppure una deduzione dall’imponibile Ires pari al 30% dell’ammontare investito (massimo di 1,8 milioni di euro) per le persone giuridiche. Entrambe condizionate da una partecipazione minima di 3 anni;
- accesso gratuito e semplificato al Fondo di Garanzia per le PMI, ovvero una garanzia sul credito bancario che copre fino all’80% di ciascuna operazione (massimo 2,5 mln di euro);
- Smart & Start Italia che prevede l’erogazione di un finanziamento a tasso zero per progetti di sviluppo imprenditoriale con spese tra 100mila e 1,5 milioni di euro. Il finanziamento copre fino all’80% delle spese senza garanzie. La percentuale sale al 90% in caso di startup costituite interamente da donne e/o da giovani sotto i 35 anni, oppure se tra i soci è presente un esperto;
- trasformazione in PMI innovative senza soluzione di continuità;
- esonero da diritti camerali e imposte di bollo;
- raccolta di capitali tramite campagne di equity crowdfunding;
- servizi dell’Agenzia ICE con sconti del 30% sull’acquisto di beni e servizi a catalogo;
- deroghe alla disciplina societaria ordinaria;
- disciplina del lavoro flessibile;
- proroga del termine per la copertura delle perdite;
- deroga alla disciplina sulle società di comodo e in perdita sistematica;
- remunerazione attraverso strumenti di partecipazione al capitale;
- esonero dall’obbligo di apposizione del visto di conformità per compensazione dei crediti IVA;
- fail Fast, ovvero procedure semplificate in caso di insuccesso della propria attività.
Cos’è cambiato dopo la pandemia?
A seguito della pandemia da covid-19 il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cd. Decreto “Rilancio”) ha introdotto nuove misure per rafforzare l’ecosistema delle startup innovative:
- contributi a fondo perduto per acquistare servizi per lo sviluppo delle imprese innovative;
- sostegno al Venture Capital;
- credito d’imposta in ricerca e sviluppo;
- proroga del termine di permanenza nella sezione speciale del registro imprese;
- estensione della garanzia per il fondo centrale di garanzia per le Pmi;
- ulteriori incentivi all’investimento in Startup Innovative;
- Programma Investor Visa for Italy: dimezzamento delle soglie minime di investimento;
- agevolazioni per le Startup Innovative localizzate in zone colpite da eventi sismici.
Per maggiori approfondimenti si rimanda alla Scheda di sintesi della policy sulle startup innovative e al documento sulle agevolazioni per le startup innovative, entrambi pubblicati sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Partire da zero e cercare i finanziamenti: l’esempio di Iubenda
La pandemia da Covid-19 vissuta negli ultimi due anni ha segnato il destino di alcune aziende in modo inesorabile che si sono trovate in difficoltà a causa del repentino cambiamento del mercato. Tuttavia, questo scenario caratterizzato da nuove esigenze, si è rivelato essere terreno florido per altre aziende che sono riuscite, invece, a cavalcare i tempi e trovare soluzioni in linea con il mercato. Un esempio da citare è Iubenda, una delle startup italiane più utilizzate nel mondo digital, che nel febbraio del 2022 contava un portfolio di due milioni e mezzo di clienti nel mondo.
Fondata nel 2010 da Andrea Giannangelo, Iubenda offre un servizio per creare privacy policy che sono automatizzate, ma che hanno valore legale. I primi anni di Iubenda, dopo il lancio ufficiale nel 2011, sono caratterizzati dalla difficoltà di fare breccia nel mercato poiché l’opinione generale non attribuiva alla privacy -la giusta importanza. Nonostante lo scenario, Andrea Giannangelo non demorde, continua il suo lavoro e investe ulteriormente nella sua idea assumendo sviluppatori in tutto il mondo. Il panorama cambia quando nel 2018 viene approvato il GDPR: il tema della privacy è ora sensibile e il mercato si adegua di conseguenza. Iubenda raggiunge il successo meritato, grazie anche agli investitori che decidono di finanziare le startup che operano nel settore.
I finanziamenti sono fondamentali per la crescita e lo sviluppo di una startup, spesso sono i finanziatori stessi a riconoscere il potenziale dell’idea e a investire nel progetto. È importante non scoraggiarsi se ciò non accade, rimanere confidenti e credere fino in fondo nella propria startup è la chiave del successo.
Per approfondire come si finanzia una startup, è possibile consultare l’articolo dedicato.